“CIELI NUOVI E TERRA NUOVA: CRISTO FUTURO DELL’UOMO”
(La Messa in fabbrica alla COLD CAR sabato 24 aprile)
Caro don Camillo,
allora hai parlato anche con mio figlio. Ti ha visto l’altro giorno alla COOP e non hai potuto fare a meno di dirgli cose che sapeva già. Lo sai che da quando lavora (lavora?!) a Novara ha conosciuto una tizia di un movimento che gli fa venire una testa così, che quasi non lo conosco più. Appena arrivato a casa, con quell’aria un po’ sfottente da cattolico che sa tutto mi dice: “Da quando ti interessi di Quaresima?”. Tutto per il titolo del giornale! A me non me ne fregava niente della Quaresima: mi interessava del vostro modo di usare preghiere e Messe per fare altro. Tu m’hai detto che non è così. Che la Messa e la Pasqua sono cose che o escono dalla Chiesa e cambiano il mondo o è meglio lasciar perdere. Ma guardando a mio figlio mi chiedevo se lui, che adesso, per via della “tizia del movimento”, in chiesa ci bazzica più spesso a queste cose ci crede? I giovani credono ancora in qualcosa, secondo te?Il nostro sessantotto è stata un po’ la nostra Pasqua, te lo ricordi? Volevamo rovesciare il mondo: che anni favolosi! Poi quei giovani me li vedo adesso in TV, rimbambiti con il Silvio o con la carriera: giornalisti che parlano di tutto e di niente, a fare i cascamorto con i potenti di turno... Si sono dimenticati di tutto. E dire che qualcuno di loro s’è preso cazzotti dalla destra e dalla sinistra, qualcuno ha girato con i passamontagna ed i bastoni. Sembravano fare sfracelli... Adesso con i loro bei conti in banca... Io continuo a sognare e a lottare e loro...Se dico queste cose a mio figlio si mette a ridere dicendo che io sono sempre stato un utopista e che il mondo è cambiato: in realtà utopista sta per “pirla”, ma non osa dirmelo chè mi incazzerei. Lui lavoricchia con questi “nuovi lavori” che vanno di moda, tanto a casa c’è sua madre che lava e stira e fa da mangiare. Si fa i week-end con il movimento. Lo aspettavo venerdì allo sciopero generale contro questo Governo che fa schifo, ma lui mi ha detto che lo sciopero è una perdita di tempo e che tanto non cambia niente. Bisogna vivere il presente. Domani si vedrà. A Roma, sabato, in corteo per la pace saltavano, cantavano e ballavano: ma sanno che cosa vuol dire costruire la pace, loro che la guerra l’hanno vista nei film? Fra dieci anni saranno spaparazzati in poltrona a farsi addomesticare dalla TV. Io ho paura di questa gioventù. E tu? Ciao
Cipputi
“NON SARANNO LA “MEGLIO GIOVENTU’”, MA E’ SU DI LORO CHE DOBBIAMO GIOCARCI IL FUTURO...”
Caro Cipputi,
non avrei mai pensato che una Messa in fabbrica ci avrebbe portati a parlare di questo: allora è vero che la Messa è qualcosa di “sovversivo” se riesce a far discutere anche dei giovani e del futuro.
Io non sarei così pessimista, anche se il mio vecchio professore di filosofia mi diceva che i giovani hanno un grosso difetto: sono giovani. Si sbrighino a crescere!
Ma oggi è difficile crescere, sarai d’accordo con me. Che adulti hanno davanti ai loro occhi? A parte te. Tuo figlio ti ammira e non te lo dirà mai perchè tu con lui non hai mai avuto confidenza: non capisce certe tue impuntature, non condivide la tua visione politica, ma ammira la tua coerenza ed è contento che non hai conti in banca e non ti siedi con quei cambia-bandiera che ti fanno schifo.
Ma tanti altri adulti!...Lasciamo perdere. Io ti ho parlato di un Adulto che, secondo me, se incrocia il cammino di tuo figlio (magari con la tizia del movimento!) potrebbe cambiargli la vita. Ce n’è di giovani così oggi: nella mia “azienda” ce ne sono tanti. Qualcuno era a Roma e, da “lillipuziano” cerca di costruire spiccioli di pace. Qualche volta si trova un po’solo e scoraggiato anche per colpa di gente come te, pronta a trinciare giudizi e a buttarlo subito nel mucchio. Gesù Cristo , l’Adulto in questione, potrebbe essere il riferimento. Nel sessantotto tante parole d’ordine venivano da Lui: poi ciascuno le ha modellate a piacere. Ma gli “ultimi”, i “poveri”, gli “emarginati delle periferie”, i “senza parola” erano la nostra passione. Non ti ricordi dei nostri maestri? don Milani, don Mazzolari, don Tonino Bello, don Bettazzi. E di Bachelet, di Tobagi, di Padre Balducci e di Pellegrino? Quanti giovani che adesso sono diventati adulti a quelle scuole sono ancora lì a resistere, a lottare a credere nel futuro!
Vedi caro Cipputi, la bandiera del domani bisogna che la lasciamo in mano a qualcuno: sono loro, i giovani. Non bisogna blandirli, nè lisciargli il pelo. Amano la verità e la schiettezza, anche se lì per lì sembra preferiscano i compromessi e ed il disimpegno. Quando sentono odore di generosità, si buttano. Gli manca la continuità, hanno “poca resistenza” – diciamo noi adulti. Ebbene se tu credi che i tuoi ideali possano essere il carburante, daglieli senza paura. Io credo che il Vangelo e la Persona di Gesù sono uno schianto: glieli annuncio fino alla noia. Vuoi scommettere che ci bagneranno il naso?
Su con il morale.
Don Camillo
(La Messa in fabbrica alla COLD CAR sabato 24 aprile)
Caro don Camillo,
allora hai parlato anche con mio figlio. Ti ha visto l’altro giorno alla COOP e non hai potuto fare a meno di dirgli cose che sapeva già. Lo sai che da quando lavora (lavora?!) a Novara ha conosciuto una tizia di un movimento che gli fa venire una testa così, che quasi non lo conosco più. Appena arrivato a casa, con quell’aria un po’ sfottente da cattolico che sa tutto mi dice: “Da quando ti interessi di Quaresima?”. Tutto per il titolo del giornale! A me non me ne fregava niente della Quaresima: mi interessava del vostro modo di usare preghiere e Messe per fare altro. Tu m’hai detto che non è così. Che la Messa e la Pasqua sono cose che o escono dalla Chiesa e cambiano il mondo o è meglio lasciar perdere. Ma guardando a mio figlio mi chiedevo se lui, che adesso, per via della “tizia del movimento”, in chiesa ci bazzica più spesso a queste cose ci crede? I giovani credono ancora in qualcosa, secondo te?Il nostro sessantotto è stata un po’ la nostra Pasqua, te lo ricordi? Volevamo rovesciare il mondo: che anni favolosi! Poi quei giovani me li vedo adesso in TV, rimbambiti con il Silvio o con la carriera: giornalisti che parlano di tutto e di niente, a fare i cascamorto con i potenti di turno... Si sono dimenticati di tutto. E dire che qualcuno di loro s’è preso cazzotti dalla destra e dalla sinistra, qualcuno ha girato con i passamontagna ed i bastoni. Sembravano fare sfracelli... Adesso con i loro bei conti in banca... Io continuo a sognare e a lottare e loro...Se dico queste cose a mio figlio si mette a ridere dicendo che io sono sempre stato un utopista e che il mondo è cambiato: in realtà utopista sta per “pirla”, ma non osa dirmelo chè mi incazzerei. Lui lavoricchia con questi “nuovi lavori” che vanno di moda, tanto a casa c’è sua madre che lava e stira e fa da mangiare. Si fa i week-end con il movimento. Lo aspettavo venerdì allo sciopero generale contro questo Governo che fa schifo, ma lui mi ha detto che lo sciopero è una perdita di tempo e che tanto non cambia niente. Bisogna vivere il presente. Domani si vedrà. A Roma, sabato, in corteo per la pace saltavano, cantavano e ballavano: ma sanno che cosa vuol dire costruire la pace, loro che la guerra l’hanno vista nei film? Fra dieci anni saranno spaparazzati in poltrona a farsi addomesticare dalla TV. Io ho paura di questa gioventù. E tu? Ciao
Cipputi
“NON SARANNO LA “MEGLIO GIOVENTU’”, MA E’ SU DI LORO CHE DOBBIAMO GIOCARCI IL FUTURO...”
Caro Cipputi,
non avrei mai pensato che una Messa in fabbrica ci avrebbe portati a parlare di questo: allora è vero che la Messa è qualcosa di “sovversivo” se riesce a far discutere anche dei giovani e del futuro.
Io non sarei così pessimista, anche se il mio vecchio professore di filosofia mi diceva che i giovani hanno un grosso difetto: sono giovani. Si sbrighino a crescere!
Ma oggi è difficile crescere, sarai d’accordo con me. Che adulti hanno davanti ai loro occhi? A parte te. Tuo figlio ti ammira e non te lo dirà mai perchè tu con lui non hai mai avuto confidenza: non capisce certe tue impuntature, non condivide la tua visione politica, ma ammira la tua coerenza ed è contento che non hai conti in banca e non ti siedi con quei cambia-bandiera che ti fanno schifo.
Ma tanti altri adulti!...Lasciamo perdere. Io ti ho parlato di un Adulto che, secondo me, se incrocia il cammino di tuo figlio (magari con la tizia del movimento!) potrebbe cambiargli la vita. Ce n’è di giovani così oggi: nella mia “azienda” ce ne sono tanti. Qualcuno era a Roma e, da “lillipuziano” cerca di costruire spiccioli di pace. Qualche volta si trova un po’solo e scoraggiato anche per colpa di gente come te, pronta a trinciare giudizi e a buttarlo subito nel mucchio. Gesù Cristo , l’Adulto in questione, potrebbe essere il riferimento. Nel sessantotto tante parole d’ordine venivano da Lui: poi ciascuno le ha modellate a piacere. Ma gli “ultimi”, i “poveri”, gli “emarginati delle periferie”, i “senza parola” erano la nostra passione. Non ti ricordi dei nostri maestri? don Milani, don Mazzolari, don Tonino Bello, don Bettazzi. E di Bachelet, di Tobagi, di Padre Balducci e di Pellegrino? Quanti giovani che adesso sono diventati adulti a quelle scuole sono ancora lì a resistere, a lottare a credere nel futuro!
Vedi caro Cipputi, la bandiera del domani bisogna che la lasciamo in mano a qualcuno: sono loro, i giovani. Non bisogna blandirli, nè lisciargli il pelo. Amano la verità e la schiettezza, anche se lì per lì sembra preferiscano i compromessi e ed il disimpegno. Quando sentono odore di generosità, si buttano. Gli manca la continuità, hanno “poca resistenza” – diciamo noi adulti. Ebbene se tu credi che i tuoi ideali possano essere il carburante, daglieli senza paura. Io credo che il Vangelo e la Persona di Gesù sono uno schianto: glieli annuncio fino alla noia. Vuoi scommettere che ci bagneranno il naso?
Su con il morale.
Don Camillo
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NdR: Cipputi e don Camillo erano nomi usati da don Gigi per parlare in terza persona su questioni politico-sociali in modo meno formale rispetto agli interventi ufficiali.
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