Sabato 24 aprile alle ore 10.30 il Vescovo celebra la Messa in fabbrica alla COLD CAR per tutto il mondo del lavoro del Vicariato di Frassineto Po.
Caro don Camillo,
mi scuserai se sono monotono. Al direttivo dell’altra sera (sai che adesso i direttivi di partito si fanno nelle osterie tra un piatto di agnolotti ed un bicchiere di barbera) ce lo siamo detto tutti, quando abbiamo sentito che la vostra “ditta” va a dire Messa in fabbrica. Cosa c’entrate voi preti, il Vescovo, con la fabbrica proprio non lo so. Ma non vi siete accorti che della vostra gente non gliene frega niente dei problemi dei lavoratori? Senti di che cosa parlano, quando escono di Messa la domenica? Delle prediche che gli fate voi? L’altra settimana, in piazza, un tizio con la barba, che credo si un prete, mi ha dato un foglietto dicendomi che in Quaresima può essere utile leggere qualcosa di alternativo. Ti confesso che è da un po’ di tempo che la Quaresima per me è...tutto l’anno! Mia moglie al venerdì ci fa mangiare di magro: ma il mio dottore mi ha detto che il pesce fa bene alle coronarie. Ho preso quel foglietto e l’ho letto andando a casa e mi son detto: “Cipputi, perché i preti non dicono queste cose?”. Te le riassumo con parole mie: diceva questo professore che Dio è stufo di stare a sentire le preghiere della gente che va in chiesa. Un giorno o l’altro li prenderà a calci in c.... perché il digiuno che vuole è aumentare la pensione minima dei vecchi, e delle vedove, cambiare lo stato sociale e pensare ai bambini, pagare tutti le tasse, anche i commercianti, senza aumentare i prezzi con la scusa dell’Euro, non far lavorare in nero e dare il salario famigliare giusto anche agli extra-comunitari. Mi son detto: domenica vado a Messa e voglio vedere se il mio prete fa una predica come quel professore (si chiama Isaia!) del foglietto. C’ho provato. Era la settimana dell’attentato di Madrid. Tra l’altro, mi son chiesto chi li finanzia questi burini di terroristi! Almeno il macchinista kamikaze della locomotiva di Guccini il treno lo faceva schiantare. ma carico di ricchi e di potenti... Ma questi se la prendono con i pendolari e gli studenti! Ebbene il parroco non li ha neppure nominati, come se vivesse in un altro mondo. E poi alla fine ha detto che in chiesa si pregava tutte le settimane e che era nato un altro gruppo di preghiera. Altroché il digiuno del professor Isaia! Voi siete specialisti nei gruppi di preghiera, non nella vita di tutti i giorni della fabbrica e degli uffici. Eppure i cristiani ci vivono anche lì, ma non sono più abituati al Cristo di lotta: preferiscono il Cristo di Governo! Lascia perdere don Camillo. Altrimenti, con la Messa in fabbrica gli dai un alibi in più. Fallo almeno tu.
Tuo Cipputi.
“SE LA MESSA E LA PASQUA SONO DEGLI ANESTETICI, HAI RAGIONE TU...”.
Caro Cipputi,
ti trovo stranamente aggressivo, quest’anno! Forse stai preparando lo sciopero del 26 marzo contro il Governo. No, non andiamo alla COL CAR per inaugurare la campagna elettorale. Tu conosci me ed il Vescovo, anche se in Chiesa ci vai solo per prendere in castagna i preti che fanno le prediche. Potrei fare lo stesso con i tuoi amici “politici” e credimi che ti dovrei scrivere tante fregnacce che dicono... Forse qualche cristiano ha smesso di impegnarsi, dietro l’albi di queste contraddizioni. Non glielo dici mai ai tuoi compagni di cordata?
Comunque mi è piaciuta (a parte le parolacce!) la tua attualizzazione del prof. Isaia: per noi cristiani è un profeta. E’ vero: queste cose non le diciamo più, ma non solo noi preti, ma i laici cristiani nei loro incontri di catechismo. E toccherebbe loro provocarci, come stai facendo tu. Non lo fanno perché i primi ad essere provocati rimarrebbero loro. E allora andiamo in fabbrica a celebrare la Messa perché per noi cristiani, la Messa non è un rito, come l’alzabandiera o i cortei o lo sciopero. E’ la Pasqua: è l’affermazione che la vita, la libertà dal peccato, dall’ingiustizia, da tutte le schiavitù sono iniziate e camminano con i nostri passi. Perché Gesù di Nazareth, apparentemente sconfitto, ha vinto ed ha inaugurato un modo nuovo di stare insieme. E noi cristiani ci proviamo. Se preghiamo, preghiamo per averne la forza. Chi prega per scappare dai problemi ha tradito la Pasqua. Il Vescovo va in fabbrica a dire questo: tra il tempio e la fabbrica non c’è soluzione di continuità. Non si può essere cristiani in Chiesa e non anche in fabbrica. O tutti e due insieme o...si tradisce Qualcuno più grande di noi.
Forse è giunto il momento di un gruppo di preghiera in meno ed un laboratorio di riflessione sui rapporti tra la fede e la vita in più.
Ma, se ti interessa, la prossima volta te lo spiego anche meglio. Nonostante tutto, ti ringrazio della tua amicizia.
Con affetto
Don Camillo
Caro don Camillo,
mi scuserai se sono monotono. Al direttivo dell’altra sera (sai che adesso i direttivi di partito si fanno nelle osterie tra un piatto di agnolotti ed un bicchiere di barbera) ce lo siamo detto tutti, quando abbiamo sentito che la vostra “ditta” va a dire Messa in fabbrica. Cosa c’entrate voi preti, il Vescovo, con la fabbrica proprio non lo so. Ma non vi siete accorti che della vostra gente non gliene frega niente dei problemi dei lavoratori? Senti di che cosa parlano, quando escono di Messa la domenica? Delle prediche che gli fate voi? L’altra settimana, in piazza, un tizio con la barba, che credo si un prete, mi ha dato un foglietto dicendomi che in Quaresima può essere utile leggere qualcosa di alternativo. Ti confesso che è da un po’ di tempo che la Quaresima per me è...tutto l’anno! Mia moglie al venerdì ci fa mangiare di magro: ma il mio dottore mi ha detto che il pesce fa bene alle coronarie. Ho preso quel foglietto e l’ho letto andando a casa e mi son detto: “Cipputi, perché i preti non dicono queste cose?”. Te le riassumo con parole mie: diceva questo professore che Dio è stufo di stare a sentire le preghiere della gente che va in chiesa. Un giorno o l’altro li prenderà a calci in c.... perché il digiuno che vuole è aumentare la pensione minima dei vecchi, e delle vedove, cambiare lo stato sociale e pensare ai bambini, pagare tutti le tasse, anche i commercianti, senza aumentare i prezzi con la scusa dell’Euro, non far lavorare in nero e dare il salario famigliare giusto anche agli extra-comunitari. Mi son detto: domenica vado a Messa e voglio vedere se il mio prete fa una predica come quel professore (si chiama Isaia!) del foglietto. C’ho provato. Era la settimana dell’attentato di Madrid. Tra l’altro, mi son chiesto chi li finanzia questi burini di terroristi! Almeno il macchinista kamikaze della locomotiva di Guccini il treno lo faceva schiantare. ma carico di ricchi e di potenti... Ma questi se la prendono con i pendolari e gli studenti! Ebbene il parroco non li ha neppure nominati, come se vivesse in un altro mondo. E poi alla fine ha detto che in chiesa si pregava tutte le settimane e che era nato un altro gruppo di preghiera. Altroché il digiuno del professor Isaia! Voi siete specialisti nei gruppi di preghiera, non nella vita di tutti i giorni della fabbrica e degli uffici. Eppure i cristiani ci vivono anche lì, ma non sono più abituati al Cristo di lotta: preferiscono il Cristo di Governo! Lascia perdere don Camillo. Altrimenti, con la Messa in fabbrica gli dai un alibi in più. Fallo almeno tu.
Tuo Cipputi.
“SE LA MESSA E LA PASQUA SONO DEGLI ANESTETICI, HAI RAGIONE TU...”.
Caro Cipputi,
ti trovo stranamente aggressivo, quest’anno! Forse stai preparando lo sciopero del 26 marzo contro il Governo. No, non andiamo alla COL CAR per inaugurare la campagna elettorale. Tu conosci me ed il Vescovo, anche se in Chiesa ci vai solo per prendere in castagna i preti che fanno le prediche. Potrei fare lo stesso con i tuoi amici “politici” e credimi che ti dovrei scrivere tante fregnacce che dicono... Forse qualche cristiano ha smesso di impegnarsi, dietro l’albi di queste contraddizioni. Non glielo dici mai ai tuoi compagni di cordata?
Comunque mi è piaciuta (a parte le parolacce!) la tua attualizzazione del prof. Isaia: per noi cristiani è un profeta. E’ vero: queste cose non le diciamo più, ma non solo noi preti, ma i laici cristiani nei loro incontri di catechismo. E toccherebbe loro provocarci, come stai facendo tu. Non lo fanno perché i primi ad essere provocati rimarrebbero loro. E allora andiamo in fabbrica a celebrare la Messa perché per noi cristiani, la Messa non è un rito, come l’alzabandiera o i cortei o lo sciopero. E’ la Pasqua: è l’affermazione che la vita, la libertà dal peccato, dall’ingiustizia, da tutte le schiavitù sono iniziate e camminano con i nostri passi. Perché Gesù di Nazareth, apparentemente sconfitto, ha vinto ed ha inaugurato un modo nuovo di stare insieme. E noi cristiani ci proviamo. Se preghiamo, preghiamo per averne la forza. Chi prega per scappare dai problemi ha tradito la Pasqua. Il Vescovo va in fabbrica a dire questo: tra il tempio e la fabbrica non c’è soluzione di continuità. Non si può essere cristiani in Chiesa e non anche in fabbrica. O tutti e due insieme o...si tradisce Qualcuno più grande di noi.
Forse è giunto il momento di un gruppo di preghiera in meno ed un laboratorio di riflessione sui rapporti tra la fede e la vita in più.
Ma, se ti interessa, la prossima volta te lo spiego anche meglio. Nonostante tutto, ti ringrazio della tua amicizia.
Con affetto
Don Camillo
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NdR: Cipputi e don Camillo erano nomi usati da don Gigi per parlare in terza persona su questioni politico-sociali in modo meno formale rispetto agli interventi ufficiali.
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