L'immigrazione? Una risorsa

Nel 2002, in un’intervista al nostro giornale, don Gigi Gavazza spiegò come e perché l’immigrazione si debba considerare una risorsa: «Quando arrivai qui all’Addolorata come viceparroco nel 1961, si stava completando l’emigrazione veneta e meridionale. E’ stata una ricchezza e adesso gli immigrati di allora non sii distingono più dagli altri. All’inizio degli Anni ‘90 albanesi e marocchini hanno avuto un impatto diverso, ma nel giro di dieci anni ho visto che si stanno integrando. Nel giro di due o tre generazioni saremo una società multietnica», con effetti positivi anche dal punto di vista demografico: «Negli Anni ‘70 all’Addolorata si facevano 40 atti di battesimo all’anno, oggi siamo a 20».

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