“L’Entierro” è un nome difficile di origine spagnola che in questi mesi sentirete pronunciare e scrivere, a proposito della nostra parrocchia e della nostra Festa. Ricorda una celebrazione nata più di tre secoli fa, il Venerdì Santo, che ricordava la Passione, la morte e la sepoltura di Gesù. Uno stuolo di casalesi devoti – la compagnia dei disciplinanti – si fece carico di celebrare questa memoria di un Amore senza confini per tutta la città. “Custodire la Memoria dell’Amore che si dona al mondo”: questo è il compito che quelle persone lasciarono in eredità alla città. Costruirono una Chiesa per poter celebrare ogni anno “l’Entierro” ed è la nostra Chiesa dell’Addolorata. Si batterono per farla diventare parrocchia perché, prima di tutto in questo quartiere, “l’Amore che si dona senza fine” trovasse il luogo che desse continuità all’impegno.
In questi duecento anni, i nostri padri nel trasmettere la fede, si sono preoccupati di custodire questo stile di vita. Facilitati dal fatto che, essendo il quartiere e la parrocchia alla periferia della città, in Borgo Ala si sono sempre trovati i poveri e tante volte gli sbandati della vita. I vecchi casalesi si ricorderanno che gli abitanti del quartiere venivano classificati “pulot”! Che non è un titolo onorifico!
Eppure ci è sempre restato “l’Entierro” - la Memoria dell’Amore senza fine” - che ci ha aiutato a vivere con gioia e serenità la nostra condizione, pronti sempre a condividere il tozzo di pane con chi bussava alle porte del nostro quartiere.
Ora i tempi sono cambiati, ma la Memoria deve continuare a tramandarsi di padre in figlio. Chiunque ha la sorte di vivere in questo quartiere ed in questa parrocchia, sarebbe bello che, insieme alla fede, conservasse anche lo stile con cui viverla: la condivisione ed il servizio.
Oggi è certamente più difficile di ieri, Non perché i poveri di oggi sono più difficili di quelli di ieri, ma perché purtroppo siamo cambiati noi. Il nostro benessere ci rende più diffidenti nei riguardi degli altri, più insoddisfatti e scontenti. Le nostre case fanno fatica ad aprirsi, non per cattiveria, ma perché le relazioni sono troppe volte fondate sulla competitività, sulle gelosie e le invidie ed allora ci è più facile...chiudere le porte.
La Memoria dell’Addolorata, la Madre del Figlio che Ama senza fine, viene a risvegliare i nostri impegni.
So che non sarà difficile, perché il terreno su cui cade il mio invito è buono e fecondato dagli esempi di tanta gente semplice e generosa che nel passato non si è mai tirata indietro.
In questi duecento anni, i nostri padri nel trasmettere la fede, si sono preoccupati di custodire questo stile di vita. Facilitati dal fatto che, essendo il quartiere e la parrocchia alla periferia della città, in Borgo Ala si sono sempre trovati i poveri e tante volte gli sbandati della vita. I vecchi casalesi si ricorderanno che gli abitanti del quartiere venivano classificati “pulot”! Che non è un titolo onorifico!
Eppure ci è sempre restato “l’Entierro” - la Memoria dell’Amore senza fine” - che ci ha aiutato a vivere con gioia e serenità la nostra condizione, pronti sempre a condividere il tozzo di pane con chi bussava alle porte del nostro quartiere.
Ora i tempi sono cambiati, ma la Memoria deve continuare a tramandarsi di padre in figlio. Chiunque ha la sorte di vivere in questo quartiere ed in questa parrocchia, sarebbe bello che, insieme alla fede, conservasse anche lo stile con cui viverla: la condivisione ed il servizio.
Oggi è certamente più difficile di ieri, Non perché i poveri di oggi sono più difficili di quelli di ieri, ma perché purtroppo siamo cambiati noi. Il nostro benessere ci rende più diffidenti nei riguardi degli altri, più insoddisfatti e scontenti. Le nostre case fanno fatica ad aprirsi, non per cattiveria, ma perché le relazioni sono troppe volte fondate sulla competitività, sulle gelosie e le invidie ed allora ci è più facile...chiudere le porte.
La Memoria dell’Addolorata, la Madre del Figlio che Ama senza fine, viene a risvegliare i nostri impegni.
So che non sarà difficile, perché il terreno su cui cade il mio invito è buono e fecondato dagli esempi di tanta gente semplice e generosa che nel passato non si è mai tirata indietro.
0 commenti:
Posta un commento