dalla lettera agli ammalati, maggio 2004

Dimenticheremo per un istante i nostri tanti acciacchi, compagni inseparabili delle nostre giornate, a volte un po’ più serene, a volte un po’ più buie. Le avrà avute anche Lei, Maria, e le avrà avute anche Gesù, in tutto simile a noi fuorché nel peccato.
Conto sulla vostra preghiera perché tutta la nostra parrocchia dell’Addolorata diventi una grande assemblea di preghiera nella speranza.
Chiediamo al Signore, per intercessione di Maria, prima di tutto il dono della pace: gli uomini non sono capaci di aggiustare i guasti che hanno fatto con una inutile guerra.
Poi chiediamo salute e consolazione per tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito: le malattie spirituali (solitudine, depressione, stanchezza psicologica...) sono le più difficili da portare!
Poi chiediamo serenità per le vostre famiglie, sopratutto per i giovani e i bambini.
Conto su di voi e voi state certi sulla mia fraterna e paterna amicizia di Pastore che cerca indegnamente di presentare a voi l’immagine di Gesù. Pregate per me perché le mie malattie non mi spaventino e in esse trovi il modo di farmi santo come voi meritate che sia.

0 commenti: