dal discorso di insediamento alla presidenza di John Fitzgerald Kennedy (20 gennaio 1961)

A quelle nazioni che potrebbero divenire nostre avversarie, offriamo non già un impegno, bensì una richiesta: che entrambe le parti inizino ex novo la ricerca della pace, prima che la potenze tenebrose della distruzione scatenate dalla scienza travolgano tutta l'umanità in un deliberato o accidentale autoannientamento. (...)
Che entrambe le parti esplorino i problemi che le uniscono, anziché dibattere quelle che le dividono. (...)
Che entrambe le parti si uniscano per porre in atto in ogni parte della terra il comando di Isaia: "Rimetti le obbligazioni gravose …rimanda liberi gli oppressi".
E se una testa di ponte di collaborazione potrà far arretrare la giungla del sospetto, che entrambe la parti si uniscano in un nuova impresa:nel creare non
già un nuovo equilibrio di potenza, bensì un nuovo mondo basato sul diritto, in cui i forti siano giusti e i deboli sicuri e la pace sia preservata.
Tutto ciò non potrà essere portato a termine nei primi cento giorni, né nei primi mille giorni, né nel corso di questa amministrazione, e nemmeno forse nel corso della nostra esistenza su questo pianeta. Purtuttavia poniamoci all'opera.

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